The Best Fluffy Pancakes recipe you will fall in love with. Full of tips and tricks to help you make the best pancakes.
Food art
Food art
In un paese come il nostro, in cui l’arte ha una storia lunga millenni e il cibo è un elemento cardine di cultura ed economia, parlare di ”food art” – espressione divenuta molto popolare negli ultimi anni – non è strano né infrequente. Ma cosa si intende per food art? L’abilità di preparare e impiattare il cibo in maniera creativa producendo immagini artistiche. E non parliamo solo dello chef che dispone il cibo nel piatto in modo accattivante, di per sé già un’arte. Ma di creare vere e proprie opere artistiche con gli alimenti.
L’origine di molti food artist si fa risalire al Giappone, dove è presente, da lungo tempo, la tradizione del bento, un contenitore con piccole porzioni di cibo da consumare nella pausa pranzo. Nel tempo, questi contenitori sono stati prodotti con i più svariati materiali, dalla più economica plastica al metallo e al legno laccato. Alcune varianti sono diventate artistiche, come il kyaraben – bento dei personaggi – che riproduce i personaggi dei più famosi manga o anime (fumetti e cartoni animati) o l’oekakiben – bento ritratto . che riproduce oggetti, persone, animali o monumenti. Dall’oriente questa forma d’arte è poi giunta in tutto il mondo, plasmandosi sulle diverse sensibilità e culture dei singoli paesi e chef. C’è chi la ama per l’abilità dell’esecuzione e chi invece la ritiene un esercizio di stile che rischia di privilegiare la forma rispetto al contenuto. Ma ci sono veri e propri chef i cui piatti racchiudono molto studio e una profonda conoscenza dei cibi e delle tecniche di cucina. E che vogliono portare nel piatto gusto e stile, in un connubio di estetica e cucina che non sottovaluti nessun aspetto. E rispettare anche la stagionalità dei prodotti, impegno sempre più centrale per il sostegno all’ambiente e alle filiere produttive. E’ il caso, ad esempio, di un giovane chef italiano, Stefano Carbone, con esperienze all’estero – anche in brigate stellate, come con Alain Ducasse – che, nei propri piatti, cura la scelta degli ingredienti di qualità, le tecniche di cucina più elaborate e la sensibilità artistica per creare esperienze culinarie splendide alla vista e piacevoli al gusto. C’è poi chi mette nelle proprie creazioni una sensibilità verso l’ambiente e la lotta allo spreco alimentare. E’ il caso di una fotografa canadese che vive a Londra, Lauren Purnell, che ha scelto di utilizzare gli scarti del cibo, quelle parti che comunemente vengono gettate, come bucce, semi, noccioli e scorze, per creare autentiche opere artistiche nel piatto. Lauren coniuga così l’aspetto ecologista con quello artistico, producendo quelle che lei definisce ”tele culinarie”, Culinary canvas, come recita il nome del suo blog e delle sue pagine social. E sono opere che rappresentano animali, piante ed elementi naturali in genere, rafforzando l’amore per l’ambiente, oltre che con le materie usate, anche con la scelta dei soggetti. Tutto questo ci racconta che cibo e amore sono strettamente interconnessi, così come cibo e natura, in un viaggio lungo quanto la storia dell’umanità