Una scelta editoriale che racconta Gaza e un sentire profondo

Nel numero di giugno, Ciociaria&Cucina sceglie una copertina forte e simbolica dedicata a Gaza, un gesto di solidarietà che unisce informazione e coscienza civile. In un territorio come la Ciociaria, da sempre attento ai valori umani e culturali, anche l’enogastronomia diventa voce per chi soffre. Un messaggio che parte da Frosinone e arriva al cuore del mondo.

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Una scelta editoriale che racconta Gaza e un sentire profondo

La copertina di giugno di Ciociaria&Cucina accende i riflettori su Gaza: un messaggio di solidarietà, coscienza e impegno attraverso l’enogastronomia.

Non sempre le copertine parlano solo di ciò che si vede. A volte sussurrano, altre volte urlano. Questa, quella del mese di giugno, non lascia spazio all’indifferenza. Abbiamo scelto di dare voce a un simbolo – la Cola Gaza – perché crediamo che l’informazione debba anche prendersi cura, svegliare coscienze, abbracciare cause che riguardano l’umanità intera.

In un magazine che celebra ogni giorno la bellezza della Ciociaria, tra sapori, cultura e storie del territorio, c’è anche spazio per ricordare che la sensibilità è un ingrediente nobile. E che la nostra terra, pur radicata nelle sue tradizioni, non è mai stata sorda al dolore del mondo.

Ciò che accade lontano ci tocca da vicino. E noi, che raccontiamo con passione il nostro territorio, sentivamo il dovere di farlo. Con rispetto, fermezza e cuore.

Cari lettori,
ogni mese scegliamo una copertina, ma questa volta è lei che ha scelto noi.
Una semplice bottiglia, una bibita gassata, un’etichetta con scritto “Cola Gaza”. Eppure, dietro questa immagine c’è un mondo che grida silenziosamente: dignità, vita, speranza.

In un tempo in cui l’indifferenza anestetizza le coscienze, noi abbiamo deciso di usare lo strumento che conosciamo meglio: la comunicazione pacifica, la forza gentile delle parole e dei gesti quotidiani.

Non siamo politici, non abbiamo poteri sovranazionali, non abbiamo eserciti né confini da difendere. Ma abbiamo penne, idee, e una rivista che da dieci anni racconta la bellezza della terra, del cibo, della cultura. Oggi la bellezza ha bisogno di un altro ingrediente: la giustizia.

Cola Gaza è più di una bevanda. È un simbolo.
È l’idea che anche sotto le bombe si può creare, produrre, offrire.
Che bere un sorso di questa cola non cambia il mondo, ma può cambiare la narrazione, può accendere una luce. È un piccolo atto civile che unisce gusto e coscienza.

E mentre scriviamo, altri fatti si aggiungono al dolore.
In questi giorni, un attacco aereo israeliano ha colpito una scuola a Gaza City, uccidendo 18 bambini.
Poche ore prima, un altro bombardamento aveva tolto la vita a nove dei dieci figli della dottoressa Alaa al-Najjar, pediatra di Gaza, mentre lei era in ospedale a salvare vite.
Una tragedia nella tragedia, come se si volesse cancellare ogni futuro, ogni testimonianza vivente, ogni figlio che un giorno potrebbe raccontare.

Il popolo palestinese sta subendo un genocidio, e noi non possiamo restare immobili.
Anche chi racconta i sapori del mondo, le storie dietro un piatto o un prodotto, può scegliere di stare dalla parte dell’uomo, della vita, della verità.
Per questo abbiamo scelto questa copertina: perché anche tra le righe di una rivista che parla di cibo, può fiorire un gesto di pace.

Lo facciamo a modo nostro: raccontando, denunciando, offrendo spunti di riflessione e, perché no, scegliendo di bere un prodotto che parla di resistenza e dignità.

Per chi vuole compiere un gesto concreto, ecco il link per acquistare la Cola Gaza:
https://gazacola.it/products/

In questo sorso c’è un popolo. E noi, con loro.