Cabernet di Atina e Maturano: i gioielli della Valle di Comino (Seconda Puntata)

Scopri i grandi vini della Valle di Comino: il Cabernet di Atina DOC, tra storia, eleganza e riserve di pregio, e il Maturano, vitigno autoctono rinato anche grazie alla Cantina Cominium. Un viaggio nei sapori e nella cultura enologica della Ciociaria.

Cabernet di Atina e Maturano: i gioielli della Valle di Comino (Seconda Puntata)

Cabernet di Atina e Maturano: i gioielli della Valle di Comino (Seconda Puntata)

La Valle di Comino, culla di storia, natura e saperi agricoli antichi, è oggi al centro della rinascita vitivinicola della Ciociaria grazie a due vini straordinari: il Cabernet di Atina DOC e il Maturano, vitigno autoctono che sta conquistando pubblico e critica. Due interpretazioni diverse dello stesso territorio, entrambe simbolo di qualità, identità e visione. Due vini che raccontano un’anima, quella della Ciociaria più autentica e coraggiosa.

Cabernet di Atina DOC: visione, tenacia e territorio

Il Cabernet di Atina DOC nasce da un’intuizione illuminata di fine Ottocento, quando alcuni viticoltori locali intuirono le potenzialità di questo territorio per accogliere i vitigni internazionali, in particolare il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc.

Il terroir della Valle di Comino, con i suoi suoli argillosi e calcarei, l’altitudine favorevole e le forti escursioni termiche, si rivelò perfetto per questi vitigni, dando origine a un vino dalla personalità netta, raffinata e profonda. Dopo anni di lavoro, impegno e ricerca, il Cabernet di Atina ha ottenuto la DOC nel 1999, diventando simbolo dell’enologia di qualità nel Lazio.

Uno dei protagonisti più importanti di questa storia è stato Pasquale Visocchi, tra i primi a intuire già a fine Ottocento le potenzialità del territorio per ospitare vitigni internazionali. La sua visione pionieristica ha gettato le basi per una viticoltura moderna e consapevole nella Valle di Comino.

Altro nome fondamentale è quello di Giovanni Palombo, fondatore dell’Antica Tenuta Palombo nel 1980 ad Atina. Grazie alla sua visione lungimirante e all’impegno costante nella valorizzazione del territorio, Giovanni Palombo ha avuto un ruolo decisivo nell’ottenimento della Denominazione di Origine Controllata per il Cabernet di Atina. Il suo lavoro ha gettato le basi per una nuova consapevolezza enologica nella Valle di Comino, che oggi raccoglie i frutti di quel coraggio pionieristico.

Profilo Sensoriale del Cabernet di Atina DOC

  • Colore: rosso rubino intenso con riflessi granati, soprattutto nelle versioni riserva.
  • Olfatto: ampio e complesso, con profumi di frutta rossa matura (ciliegia, prugna), note speziate (pepe nero, chiodi di garofano), sfumature balsamiche e sentori terziari di cacao, tabacco e cuoio nei vini più evoluti.
  • Gusto: al palato è equilibrato e pieno, con una buona freschezza che accompagna la morbidezza della struttura, chiudendo con una persistenza lunga e coerente con le sensazioni olfattive.
  • Tannino: presente e ben integrato, maturo e levigato, mai aggressivo, capace di sostenere l’evoluzione del vino senza sovrastare.
  • Struttura ed Evoluzione: vino di grande struttura, adatto all’affinamento in legno. Nella sua versione riserva, dimostra ottima longevità: dopo l’affinamento in barrique, evolve in bottiglia raggiungendo una complessità aromatica di grande fascino, senza perdere freschezza.

Abbinamenti perfetti con il cabernet di Atina

Grazie alla sua struttura e complessità, il Cabernet di Atina si presta ad accompagnare piatti importanti, dove la componente proteica e quella grassa richiedono un vino capace di equilibrio e intensità.

  • Pappardelle al ragù di cinghiale: il sapore deciso della carne trova nel Cabernet un alleato che sostiene e armonizza la speziatura e la ricchezza del piatto.
  • Spezzatino di manzo con erbe aromatiche: un abbinamento classico, dove i profumi di rosmarino, alloro e salvia si legano alle note balsamiche del vino.
  • Costolette d’agnello alla griglia: la succulenza dell’agnello, cotto con brace viva, trova nel Cabernet il giusto equilibrio tannico.
  • Polenta con spuntature e salsicce: piatto rustico della tradizione ciociara, ideale per esaltare la pienezza gustativa del vino.
  • Formaggi stagionati: in particolare pecorini, ma anche tome e caciocavalli di media stagionatura.

Un abbinamento territoriale e autentico è rappresentato dall’incontro tra il Cabernet di Atina e i piatti al tartufo nero della Valle di Comino, come tagliolini o risotti, dove la complessità aromatica si esalta reciprocamente.

La Riserva della Cantina Cominium

Tra le etichette più rappresentative, merita una menzione speciale l’Atina DOC Cabernet Riserva della Cantina Cominium, prodotta con Cabernet Sauvignon (95%) e Merlot (5%), coltivati tra i 410 e i 500 metri sul livello del mare.

  • Colore: rosso rubino fitto con riflessi granati.
  • Olfatto: profondo e stratificato, con evidenti note di frutti rossi maturi, spezie dolci, cacao amaro, tabacco biondo e una punta di liquirizia.
  • Gusto: in bocca si presenta caldo, avvolgente, con struttura importante, un’acidità che dona verticalità e una chiusura lunga, dove ritornano i sentori di spezie e frutta scura.
  • Tannino: ben definito, sottile ma persistente, integrato grazie al passaggio in legno, dona eleganza e profondità al sorso.
  • Struttura ed Evoluzione: grande potenziale di invecchiamento. L’affinamento in legno nobile (barrique) arricchisce il bouquet e la materia, rendendolo un vino capace di esprimere il massimo della tipicità e della complessità del Cabernet coltivato in alta quota.

Un vino che rappresenta l’identità della Valle di Comino, firmato da una cantina che ha fatto della qualità e della territorialità la propria missione.

Cabernet di Atina DOC - Cantina Cominium
Atina Cabernet Riserva- Cantina Cominium

Maturano: il bianco antico che profuma di futuro

Mentre il Cabernet rappresenta la tradizione reinterpretata con eleganza, il Maturano è il volto più puro e identitario della Valle di Comino. Questo vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato in passato sulle terrazze soleggiate di Alvito, era quasi scomparso, finché l’interesse scientifico e il lavoro di ricerca dei produttori locali ne hanno decretato il ritorno in vigna. Nel 2009 viene ufficialmente iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite da vino.

Il Maturano ha conquistato la critica per il suo profilo fresco, minerale e intensamente aromatico, che riflette pienamente il clima montano e i suoli drenanti della valle.

Caratteristiche Sensoriali del Maturano

  • Colore: giallo paglierino brillante con riflessi dorati.
  • Profumo: delicato e avvolgente, con note di frutta tropicale (ananas, papaya), mela verde, fiori di campo, salvia e pietra focaia.
  • Gusto: in bocca è fresco, sapido, equilibrato, con buona acidità e una persistenza minerale che lo rende ideale per la tavola.

Perfetto per accompagnare antipasti delicati, crudi di pesce, primi piatti vegetariani, risotti alle erbe aromatiche e formaggi freschi. Si presta anche a una cucina contemporanea e creativa, grazie alla sua versatilità.

Anche in questo caso, la Cantina Cominium si distingue come realtà d’eccellenza: con una filosofia centrata sulla sostenibilità, il rispetto del territorio e la valorizzazione dei vitigni storici, ha riportato il Maturano al centro della scena enologica laziale.

Il Lazio da bere: un viaggio mensile nel cuore del gusto

Questo approfondimento fa parte del progetto editoriale “I Vini del Lazio”, una rubrica mensile che sul nostro magazine esplora con passione i vitigni, le cantine e le persone che stanno riscrivendo la storia del vino laziale. Un viaggio tra calici, colline e storie vere. Perché ogni bottiglia è una narrazione da ascoltare, degustare e tramandare.